Pragelato, Winter Stage!
Un’avventura chiamata stage
Inizia tutto con quel promemoria su un pezzetto di carta volante che racchiude l’ansia della partenza: ho di sicuro dimenticato qualcosa! Ma ve beh, ormai il borsone è chiuso, lo zaino è in spalla, la mia compagna dalle ruote cicce è già nel baule insieme a quel nuovo attrezzo, smilzo e leggero, il vero responsabile di questa avventura chiamata WINTER STAGE!
Si parte, Pragelato arriviamo! Si ma… dov’è sparita Pragelato? Tutto è meravigliosamente sommerso da centimetri e centimetri di soffice neve, incredibile, incantevole, inimmaginabile, irresistibile… Si, perché noi Granbiker non resistiamo fermi e, nell’attesa che la stagione “classica” riparta, vuoi che non proviamo a conquistarci il titolo italiano del Winter Triathlon di Asiago?
E a dire di sì al coach siamo stati in tanti, anche alcuni ospiti di altre società!
Il rifugio, base del nostro stage, lo abbiamo preso d’assalto dopo una bella camminata nel buio della sera, illuminandoci la via con le nostre torce frontali per raggiungerlo, là, solitario, in mezzo alla pista di fondo, sommerso dalla neve e da una coperta di stelle che, dopo una brindereccia cena, ci ha lasciati perplessi: no quella è la Via Lattea! ma no, quella è la costellazione di Orione! Hey, accendi quella torcia! Che animale è quello? Ragazzi, no, a palle di neve non può finire!
Facciamo i bravi, puntiamo la sveglia e cerchiamo di metterci a dormire nelle nostre camerate da 8, ma è impossibile! Qualcuno russa, qualcuno rosicchia nel sonno, qualcuno ha la tosse, qualcuno parla, e poi c’è anche chi nella notte sparisce… forse catturato dallo Yeti!
L’adunata sulle piste dello stadio del fondo arriva presto.
Siamo divisi in 4 gruppi e le nostre lezioni di sci hanno inizio. Tutte le nostre attività prendono il via nel sole di una splendida e limpida giornata di montagna: impariamo il passo lungo, il passo corto, il pattinato e il doppio passo, impariamo a gestire il sottosterzo delle nostre MTB che sulla neve sembrano scalciare come puledri da domare e tentiamo di intuire dove la neve è fresca per non affondarci dentro correndo.
E quasi senza che ce ne rendiamo conto il sole tramonta. Ma noi siamo triatleti, vuoi mica rinunciare a qualche vasca nella piscina all’aperto di Sestriere dove, non solo l’acqua tiepida, ma anche un bel tuffo “a panciata” sulla neve rigenerano quelle ultime forze che ci servono per rientrare.
Già, perché siamo nuovamente con gli sci ai piedi e torce in fronte su quella strada che ci riporta al rifugio, dove, prima di crollare nell’inquieto sonno dell‘ultima notte, ce la raccontiamo cenando spensieratamente.
Il risveglio, con la colazione della domenica, ha il sapore frenetico dei bagagli da suddividere, degli allenamenti oggi ripetuti senza sosta, di una macchina che per il gelo non ne vuole sapere di partire, dei muscoli indolenziti, di un trolley che pensava di essere all’Alpitour e invece ahi-ahi-ahi-ahi e della pianificazione delle prossime gare, stage, attività e avventure sportive che il nostro coach sta già meditando per noi… Granbiker inside.
E come sempre, come in tutte le cose che mi coinvolgono con voi, rientrando a casa mi accorgo che non ce la faccio a togliermi di dosso quel sorriso!
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